01 agosto 2007

Si brucicchia

L'inceneritore di Montale è stato chiuso per elevate emissioni di diossina nell'aria.
Cinque anni fa ne scrissi su un ormai defunto giornale di cronaca, giusto per spostare l'attenzione (mi sopravvaluto spesso) sul numero di controlli.
Allora, a livello di emissioni, tutto era pressochè a posto, seppur i dati su cui mi basavo (qui il bolletino giornaliero delle emissioni in aria a Pistoia) non fossero così in profondità.
E si capiva che i controlli non erano certo frequentissimi.

Il punto, a mia modesta opinione, è proprio questo: controlli c o n t i n u i, non qb, e piena trasparenza nella gestione e nella comunicazione. Insomma, fare le cose bene e dirlo.

Il consorzio gestore invece si è fatto sfuggire la cosa di mano.

Solitamente giudico la polemica inceneritore-si/inceneritore-no come un problema del tipo "not in my backyard". Questo perchè un inceneritore è contemporaneamente un vantaggio collettivo e un disagio localizzato. Ed il disagio localizzato se non lavori bene e comunichi con chiarezza ti esplode tra le mani.

E' quel che è successo. E probabilmente son cazzi. Proprio perchè il tutto potrebbe prendere una bella piega populista che porta dritto dritto a decisioni insensate. Ed a qualche furbetto che cavalca la protesta...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...Che inceneritore e inceneritore, come ricordava Ruz qualche tempo fa, adesso si dice "termovalorizzatore"! (E questo la dice lunga a proposito del tuo brillante post)
Non lo sapevo, grazie per mantenerci informati

Anonimo ha detto...

Ciao Zurbaran, ho seguito molto a margine la vicenda dell'inceneritore di Montale ... anzi no del termovalorizzatore.

La cosa un po' inquietante è che questi termovalorizzatori stanno spuntando fuori come funghi, spesso senza aver valutato seriamente prima il reale impatto (es. diceria comune è che più alta è la temperatura meno sono inquinanti ... alcuni studi dicono però che a più alte temperature vengono prodotte più polveri sottili che poi sono quelle più pericolose per danni potenziali e capacità di autodiffondersi, vedi anche il blog di Beppe Grillo in proposito).

Inoltre anche sul vantaggio collettivo ho qualche perplessità : si vengono a creare dei punti di accumulo e smaltimento rifiuti anche per comuni lontani. In sostanza loro pagano per levarsi dalle scatole gli oneri dello sporco che producono. Dunque o questi soldi in qualche modo tornano alla comunità ospitante oppure i termovalorizzatori rappresentano anche un vantaggio localizzato .... alle tasche di alcuni amministratori.

Concludo con una massima generale, che poi è il secondo principio della termodinamica un pochino "filosofeggiato". Il disordine non si può eliminare (ed anzi a livello globale può solo crescere), si può solo spostare...

Ciao.
Ludo.

(PS: mi scuso se questo post compare più volte ... non capisco se lo inserisce oppure no :-( )